VOLUNTARY BIS

Venerdì 15 Aprile 2016

Si segnalano gli articoli dei giornalisti Alessandro Galimberti e Cristrina Bartelli, pubblicati il 14 Aprile 2016, rispettivamente su “Il Sole 24 Ore” e “Italia Oggi”, riguardanti il tema della Voluntary Disclosure. Il cantiere Voluntary infatti continua a marciare su un doppio binario. Da un lato c’è la gestione corrente delle procedure radicate sotto la vigenza della legge 186/14, 129 mila accertamenti moltiplicati per le 5 annualità standard, per i quali ieri l’Agenzia ha pubblicato il modello per la “scorciatoia” Pec, dall’altro si lavora sull’ipotesi di rilanciare il programma di emersione e rientro.

Con il modello reso pubblico sul sito dell’agenzia delle Entrate, i contribuenti hanno la facoltà di chiedere di ricevere gli atti relativi alla procedura di collaborazione volontaria tramite l'indirizzo Pec dei professionisti che forniscono assistenza. Il modello deve essere presentato, per conto del contribuente, dal professionista che lo assiste nell'ambito della procedura. L’utilizzo del canale Pec consente all’amministrazione di dialogare direttamente, e perciò molto più velocemente, con il professionista consulente del candidato all’emersione.

Il tema della vd resta però di estrema attualità anche sul piano dell’agenda politica. Nei corridoi del Mef si continua a lavorare sul progetto di voluntary-bis, come implicitamente ammesso al Sole 24 Ore dallo stesso ministro Padoan. I Panama papers dimostrano, come del resto Bankitalia aveva già stimato, che i 60 miliardi della emersione 2015 sono solo una parte (probabilmente la metà) di quanto poteva essere sanato. Ora, passata la scossa Panama - e avviati accertamenti e rogatorie nei casi meritevoli, in modo da mettere fuori gioco gli evasori - tra qualche mese il governo potrebbe squadernare gli studi del Mef e riaprire la partita.

FONTE: Alessandro Galimberti, Il Sole 24 Ore, 14 Aprile 2016
Cristina Bartelli, Italia Oggi, 14 Aprile 2016
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